Carta vs digitale

Mai come in questo periodo nel mondo dell’editoria è evidente la necessità di comprendere il cambiamento in atto nel settore. Amazon sta sbarcando in Italia, gli editori scolastici stanno faticosamente, ma ineluttabilmente, duplicando il loro catalogo anche al digitale, i nuovi reader per i libri digitali iniziano a vendersi anche nei grandi magazzini, per non parlare dei nuovi formati epub, moby, dei pdf con i quali ormai si distribuisce anche la lista della spesa e dell’attesa per l’epub3.

Come sempre accade in queste situazioni il punto cruciale non è mai la tecnologia, ma i processi. E in questo caso il cambiamento è realmente radicale.

Stampa e digitale sono mondi diversi, progettare le due cose contemporaneamente sembra inconciliabile. La mia convinzione è diversa e nei prossimi post cercherò di darvi il nostro punto di vista.

Ma è evidente che le differenze ci sono.

Passando dalla carta al digitale passeremo dal mondo dell’inchiostro del CMYK al mondo della luce dell’ RGB. Un’altra evidente differenza sarà il passaggio dalla pesantezza della carta alla leggerezza del digitale. Un’immagine in stampa non potrà avere una risoluzione minore dei 300 ppi, per il Web la stessa immagine dovrà avere una risoluzione di 72 ppi.

Altra cosa da considerare nel passaggio sarà la Pagina contro la Dimensione dello schermo o come la direbbe meglio chi sviluppa per iPad dal portrait orientation alla landscape orientation. A ulteriore complicazione del tutto dovremo, per digitale, considerare la dimensione del documento in dipendenza del contesto d’uso ( leggi come la risoluzione del monitor 🙂 )

Per non parlare poi dei font, gioia e delizia di tutti i designer. La carta preferisce le famiglie serif , mentre, considerando solo i problemi di leggibilità, per una più chiara lettura su uno schermo è da preferirsi famiglie sans-serif. E non parliamo della dimensione degli stessi, statica in un caso, variabile nell’altro.

Insomma sembrerebbero due mondi con processi di produzione inconciliabili.

Cercheremo di capire che in realtà può non essere così.

Pubblicato in eContent | Contrassegnato , , , , , | Lascia un commento

Gioie della paternità

Gioie della paternità ho la varicella. Così in un magico filotto salteranno 25 Aprile, ZenaCamp e 1 Maggio.

In particolare mi dispiace moltissimo non poter partecipare al prossimo ZenaCamp.

E questo per due motivi fra tutti:

1) l’impossibilità di poter presentare personalmente la prima beta pubblica di www.segnaloitalia.it, e del suo magazine

2) non rivedere persone che hanno condiviso con me esperienze importanti professionalmente (keep in touch Thomas Christel)

Pubblicato in segnaloitalia, zenacamp | 2 commenti

Move to Genoa

Girovagando in edicola trovo il numero 1 di Monocle.
Immediatamente la rivista non mi entusiasma, (stavo in realtà cercando altro) è una rivista patinata, in inglese, di un noto editore britannico, target: VIP, gente dallo stipendio di giada, ma in copertina leggo: “…le nostre indicazioni per una casa a Genova, Move to Genoa…”.
Io vivo la mia genovesità con una sorta di piacevole imbarazzo, compro la rivista e leggo l’articolo.
Cosa racconta? A parte puntuali e precise indicazioni su negozi, posti da vedere, delizie da gustare, design da ammirare, molti da condividere altri se vuoi spendere un pò di più, emerge un ritratto che condivido e che un pò mi sorprende.
In estrema sintesi: Genova sembra essere un fertile terreno dove fare ottimi investimenti immobiliari.
Perchè è climaticamente mediterranea, architettonicamente unica, umanamente accogliente, logisticamente adeguata.

Che dire, venite, venite o per usare un espressione politico-turistica del momento:
“Please, please, come to … Genoa” letto rigorosamente in “Plizz, plizz caame to … Genoaa”

Pubblicato in Genova, Monocle | 2 commenti

Tabagismo geek

Io fumo e ogni tanto, con alterni risultati, cerco di smettere.
Le ho un pò provate tutte :

1) tentativi iniziati con il mal di gola
2) cambiare tipo di sigaretta per non dipendere anche dal gusto
3) comprare pacchetti da 10 (questo il tentativo più patetico)
4) aumentare l’attività sportiva per rimane più spesso senza fiato e farsi prendere dai rimorsi. E …

In un incontro casuale con un fumatore geek ho scoperto come utilizzare la tecnologia per limitarsi nel fumare.

Sul suo nuovissimo palmare ha impostato un piccolo programmino che gli scansiona le sigarette giornaliere. Quindi io imposto 1) il numero delle sigarette giornaliere 2) l’arco temporale in cui fumarle 3) mi attengo rigosamente a quello che la tecnologia mi indica.

Complimenti al geek Io credo che al terzo nicotinico beep del palmare mi rollerei hardware e software in una bella cartina.

Pubblicato in geek, tabagismo | Lascia un commento

Ning new release

E’ stata rilasciata da poco la nuova versione della piattaforma Ning di Marc Andreessen. Vale la pena parlarne solo per ricordarsi del suo ideatore (e finanziatore del progetto), Marc Andreessen, l’inventore del primo browser Mosaic e fondatore di Netscape.

Ning è una piattaforma che permette la creazione di social network estremamente personalizzabili.

Chi lo vuole ha la possibilità di crearsi la propria community componendo il proprio sito con moduli quali: Blog, video, forum, gallery, attingendo in maniera dinamica a contenuti (mash-up) volendo già disponibili online (youtube, flickr…).

Tecnicamente veramente alla portata di tutti. E proprio per la sua semplicità Ning si candida a diventare uno strumento abilitante per il social networking.

Qualche dato: circa 30000 applicazione create, erano 5000 un anno fa. Page views mensili intorno ai 20 mill/month, che vuole dire dire ventuplicato rispetto all’anno precedente. Visitari unici, 5 mill/month, questi solo decuplicati rispetto al dato precedente.

Cifre che parlano da sole.

Modello di business semplice: gratis con adv imposti da Ning, fee con servizi aggiuntivi.

Pubblicato in Ning, social networking | Lascia un commento

5 invitations to Joost

Con la notifica della nuova versione di Joost ho a disposizione 5 inviti per partecipare alla beta del programma. Andranno ai primi che me lo chiederanno. Buon test

Pubblicato in invitations Joost, joost | 16 commenti

Accompagnatore Geek Girl

Venerdì sera ho partecipato, in veste di accompagnatore galante, si badi bene, all’ evento GG.
Ho cercato di vestirmi nella maniera più geek possibile, stavo malissimo e, eccomi lì.
Ambiente astutamente finto e meravigliosi trofei di caccia in ingresso, questo si, molto maschile.
Per il resto serata piacevole, con interessanti conversazioni al tavolo e cena al buio, con grande difficoltà di lettura del menù, per chi come me non vuol rassegnarsi alla trasformazione della propria miopia.

Pubblicato in girlgeekdinnersitalia1 | Lascia un commento

Slowmusic – Slow hand jr.

ContinuumRaramente mi è capitato, di recente, di sentire un CD così ben suonato, un disco semplice e elegante, essenziale nell’arrangiamente e perfetto nell’esecuzione, acustico e elettrico, Martin e Fender, equilibrato e asciutto, blues e sincope.

Parlo dell’ultimo CD di John Mayer – Continuum.

Avevo sentito per la prima volta Mayer nel CD “Possibilities” di Herbie Hancock, album nel quale cantava e suonava in “Stitched Up”, un mix perfetto tra jazz e blues, e quella era, a mio avviso, la cosa più riuscita del CD e da sola ne valeva l’acquisto (si fa ancora no?). Ma c’era anche di mezzo il magico piano di un signore di nome Herbie.

Ma ora ascoltando il suo nuovo disco il mio innamoramento continua. Ascoltate Belief, è la dimostrazione di come si possa costruire una canzone perfetta con un semplice arpeggio di chitarra, pochi fraseggi e un basso soul portante, pura classe. Inserita, a pieno titolo, nella mia playlist “Godimento” dell’ipod.

John Mayer – Belief – live

From Rolling Stones: the new guitar gods – J.Mayer: Slow hand jr.


Pubblicato in Herbie Hancock, ipod, john mayer, slowmusic | Lascia un commento

Web 2.0 Social Media Startups to watch – 2007

Penultimo post sull’articolo di Business 2.0 con le 25 più promettenti startup web 2.0 per il 2007. Oggi riporto le news in merito alle Social Media company.

StumbleUpon: Funding: $1.5 million (Ron Conway, Mitch Kapor, Josh Kopelman, Brad O’Neill, Ram Shriram)

Launched in 2002 by three 20-somethings in a Calgary, Alberta, apartment, StumbleUpon now has 2 million registered users drawn by its knack for finding websites that match their interests and those of others with similar tastes as they “stumble” around the Net.

Slide: Funding: Not disclosed (Peter Thiel, Vinod Khosla, others)

Slide has developed customizable and easily assembled slide shows of photos that can be embedded in a blog or a MySpace page, sent out in an RSS feed, and streamed to a desktop as a screensaver.

Bebo:

Bebo has built a social network, more than 30 million members strong, that keeps users’ pages private but still allows them to share things like video and drawings made on an online whiteboard.

Meebo: Funding: $12.5 million (Draper Fisher, Jurvetson, Sequoia Capital)

Meebo lets users manage multiple instant-messaging services from one site. Meebo’s killer app is a widget that places an IM window on your blog or webpage.

Wikia: Funding: $4 million (Amazon.com, Marc Andreessen, Bessemer Venture Partners, others)

Wikia operates a hosting service for ad-supported community sites that use the same software and collaborative content model that made Wikipedia a Web phenomenon.

Pubblicato in Business 2.0, Social Media, startup, web 2.0 | Lascia un commento

Web 2.0 Video Startups to watch – 2007

joostRiprendo l’articolo di Business 2.0 con le 25 più promettenti  startup web 2.0 per il 2007. Riporto le news in merito alle Video company. Iniziamo, ovviamente, con:

joost : Funding: Not disclosed

The duo behind peer-to-peer services Kazaa and Skype will officially launch Joost this spring, aiming to merge the best of TV with the best of the Net.

The service provides more of a television-style experience than current online video sites, with channels you can flip through randomly or program yourself. Viewers can also share playlists of their favorite shows with friends or chat with them online while watching the same program.

Dabble: Funding: $750,000 (Hank Barry, Evan Williams, others)

Dabble has designed a tool for organizing videos into playlists of favorites. Users share them across the network, so, say, food lovers can dabble in one another’s video collections.

Metacafe: Funding: $20 million (Accel Partners, Benchmark Capital)

Metacafe’s service ranks uploaded videos by popularity and feedback from a community of 17 million monthly visitors – and pays the creators for the success of their work. The auteurs get $100 after 20,000 viewings and $5 for every 1,000 subsequent views. Since September, Metacafe has paid a total of $250,000 to 200 contributors.

Revision 3: Funding: $1 Million (Adelson, Marc Andreessen, Ron Conway, others)

Revision 3 is a production studio for geek-oriented online shows. Started by Digg founder Kevin Rose and its CEO, Jay Adelson, Revision3 sells sponsorships to companies like Go Daddy, Microsoft, and Sony for as much as $10,000 per episode.

Blip.tv: Funding: Not disclosed (Ron Conway, Mark Gerson, Ken Lerer, Peter Thiel)

Blip.tv has built a platform for syndicating serialized online shows such as Starring Amanda Congdon and TreeHugger TV. Blip provides producers with software, ads, and distribution to websites and blogs. A deal is already signed with Web TV service Akimbo, which lets producers send their videos to TV sets.

Pubblicato in Business 2.0, startup, Video, web 2.0 | Lascia un commento